Esperanto Trieste
Esperanto Trieste
Sebbene Zamenhof non fosse di formazione un linguista, aveva ugualmente intuito che, affinché l'Esperanto potesse essere usato un giorno come lingua internazionale di comunicazione tra tutti i popoli della terra, avrebbe dovuto possedere delle basi morfologiche molto solide, che potessero però permettere al contempo la maggiore modularità ed espandibilità della lingua, in funzione dei cambiamenti sociali e culturali che si sarebbero susseguiti nelle epoche a venire. Per questo, le sedici regole di base ed immutabili dell'Esperanto consentono a questa lingua di poter essere diffusa ovunque nel mondo, senza il rischio di una tale alterazione del linguaggio da parte di chiunque, che non permetterebbe più ai suoi parlanti di comprendersi chiaramente e quindi alla lingua di potere essere usata come strumento internazionale di comunicazione fra tutti i popoli. La struttura di queste poche regole di base fa dell'Esperanto una delle lingue più flessibili esistenti, se non addirittura la più flessibile, evidenziando un tasso di agglutinazione dello 0,99, che è l'indice che rappresenta quanto una lingua abbia la possibilità di costruire nuove parole a partire dalle sue radici lessicali con l'utilizzo dei prefissi e dei suffissi che già implementa, che possono peraltro essere aggiunti col tempo, in base a nuove necessità. ()
Immagine:  Dalla pagina dell'articolo sul sito Esperanto-Trieste.